Serviva proprio una nuova collezione di ombretti Nabla per farmi schiodare dalla pigrizia e farmi scrivere un nuovo articolo dopo mesi di abbandono del blog. D'altra parte, ormai, una nuova collezione di ombretti Nabla è un affare degno di nota e di cui vale la pena parlare.
Com'è tipico di chi, come me, ha il portafogli bucato e la compulsione alla corsa all'acquisto, mi sono lanciata a comprare subito il giorno dell'uscita... tecnicamente era la notte dell'uscita dato che, con il caldo mortale che ha fatto a Milano la scorsa settimana, ero sveglia alle 3 di notte, quando il sito è stato aggiornato con la collezione nuova. E io non ho atteso, alle 3.30 avevo fatto il mio ordine. Sì, 3.30, non 15.30, avete letto bene.
Aneddoti a parte sulla mia insonnia da caldo, quando sono uscite le anteprime di questa collezione ho pensato che, per gran parte, fosse stata pensata proprio per me.
Ok, non sono tanto egomaniaca da aver seriamente pensato che fosse pensata per me, è solo un modo di dire ma su 8 nuove tonalità ben tre sono dei viola: è quasi "come se".
Questo "quasi come se" mi ha portata a volermi accaparrare da subito ben 5 sugli 8 colori proposti al primo colpo ed è la prima volta che mi capita di avere questo immediato desiderio con una collezione Nabla. Non perché le altre non mi piacessero (anche della Genesis possiedo 5 colori sugli 8 usciti) ma perché con le altre ho sempre trovato quel paio di colori che mi hanno colpita subito e per gli altri ho meditato di più, mi ci sono avvicinata con maggiore cautela. Stavolta è stato colpo di fulmine per quasi tutto.
Dico 5 colori su 8 nonostante nell'immagine se ne vedano 6 perché il sesto, Babylon, è di mia sorella. Ed è un colore splendido ma di quel genere di colori che a me fanno effetto "picchiata in un vicolo buio", sigh!
A differenza delle collezioni precedenti, stavolta Nabla ha associato agli ombretti anche due nuovi Diva Crime, i loro rossetti matte in stick, ma nessuno dei due era nei miei gusti, quindi questo articolo è dedicato solo agli ombretti della Butterfly Valley.
Oltre alla scelta di colori molto compatibile con i miei gusti, credo di essere stata un po' influenzata anche dal nome della collezione stessa. Forse è un cliché ma, in fondo, chissene, tuttavia amo moltissimo le farfalle, non solo perché sono esteticamente splendide ma anche per il forte simbolismo che hanno: cambiamento, libertà, bellezza, caducità, diversità. Sono anche in procinto di fare il mio primo tatuaggio e sarà, appunto, una farfalla. Dopo almeno una decina d'anni di meditazione, ho trovato il disegno giusto... ma questa è un'altra storia!
Ora è il caso di bandire le ciance ed entrare nello specifico degli ombretti che sono stati adottati in questa casa. In fondo all'articolo ci sono le foto di swatch e confronti.
Pegasus
Descrizione ufficiale: Pegasus è una tonalità duochrome dalla base lavanda pastello con un accenno di lilla al suo interno e con riflessi oro-champagne decisi e luminosissimi.
Un ombretto fatato che nasce quando un cuore siderale incontra il tepore dell'oro. È la luce pura di una mattina subito dopo l'alba. Misterioso e sofisticato, sarà difficile fare a meno di indossarlo a tutta palpebra.
La descrizione ufficiale è precisissima, c'è poco altro che io possa dire per rendere l'idea di questo colore.
Pegasus fa parte di quella categoria che io chiamo "transformer". E', essenzialmente, un ombretto quasi trasparente ma molto luminoso che si presta in modo ideale a trasformare altri ombretti.
La sola cosa su cui non sono completamente convinta è sul definirlo "duochrome" anche se tecnicamente è, in effetti, una base di un colore che poi si esprime con un colore diverso.
E' sempre difficile, per me, capire esattamente quale sia la definizione "universale" di un ombretto duochrome, perché spesso, se ci si fa caso, un classico ombretto satinato o shimmer, nonostante mandi bagliori diversi dal proprio colore di base (solitamente argentati o dorati) non viene definito duochrome. I duochrome, nel mio modo di averli compresi, sono quegli ombretti che, a seconda dell'angolazione a cui la luce li colpisce, manifestano un colore o l'altro nativamente. Nel caso di Pegasus, la cialdina è in modo palese lilla con una miscela dorata ma, quando steso, la componente dorata sembra fagocitare completamente il lilla, troppo pallidino perché si riesca davvero a vederlo, a qualunque angolazione la luce lo colpisca. Spesso, più che vedersi, lo si può giusto intuire. Di conseguenza, sì, è in effetti un duochrome ma in cui la componente dorata del duo fa da padrone, oscurando un po' troppo, a mio parere, la componente lilla.
Ciò non toglie che è davvero un bellissimo ombretto, è molto luminoso anche usato da solo e sicuramente è in grado di trasformare altri ombretti. E' molto bello anche usato come illuminante per il viso.
Lilac Wonder
Descrizione ufficiale: Lilac Wonder è un viola lievemente duochrome caratterizzato da una base di ciclamino medio-chiara con delicati riflessi blu ed iridescenze di glicine, di lillà e di violetta.
Questo è un colore che chi ama il viola non può farsi mancare e vale sia per chi ama i viola caldi che quelli freddi.
La base non è caldissima ma pende più verso i gradi alti che bassi di temperatura e la satinatura più fredda lo bilancia benissimo.
Si tratta di un ombretto modulabile: può essere steso con mano leggera a dare solo una sfumatura di colore o essere stratificato per ottenere un effetto molto luminoso e metallico. Usato con una base cremosa tono su tono, poi, risplende fulgido.
Quando l'ho visto in foto la prima volta, mi ha ricordato il pigmento Violet di MAC ma più chiaro, ho quindi voluto metterli a confronto e direi che la mia impressione non era del tutto errata. Lilac Wonder è non solo più chiaro ma anche accennatamente più freddo, probabilmente proprio per la satinatura azzurra, dove Violet ha una componente magenta un poco più spiccata e satinatura argento/rosata ma direi che rientrano nella stessa scala cromatica con una differenza molto più sostanziale nella quantità di bianco che hanno.
Naturalmente, mi rendo conto, confrontare un pigmento con un ombretto in cialda non è del tutto corretto per un povero ombretto in cialda dato che il pigmento risulterà sempre più intenso e pigmentato ma ero interessata soprattutto al colore.
Moonrise
Descrizione ufficiale: Moonrise è una tonalità scura e magnetica di grigio con un tocco di viola al suo interno, le sue sfumature spaziano dal rosa, all'argento fino al ghiaccio senza comprometterne mai la profondità. Moonrise presenta le mille sfaccettature di una chiara notte estiva.
Giusto qualche giorno fa, forse poco più di una settimana, mi è capitato di vedere un tutorial in cui veniva usato un ombretto grigio scuro con una satinatura blu favolosa. In quel momento ho pensato "Avesse la satinatura viola, quell'ombretto sarebbe mio!". E poco dopo Nabla ha annunciato questa collezione e... eccolo qui!
Non sono contenta di questo colore solo perché ho sperato proprio poco tempo fa di trovarne uno simile ma anche perché va ad aggiungere, finalmente, un altro grigio al parco ombretti di Nabla che, prima di Moonrise, aveva solo City Wolf. E io amo i grigi, nonostante per me Moonrise entri di diritto nella categoria dei viola scuri.
I grigi, purtroppo, sono colori un po' bistrattati dal mondo del makeup e mi rendo conto che lo sono perché con questi l'effetto cadavere o "mi sono truccato con la cenere" è concretamente vicino.
D'altra parte, citando una per niente famosa YouTuber americana, l'effetto cadavere è pur sempre un look... e a me piace!
Con Moonrise, comunque, non c'è pericolo di effetto cadavere ma sicuramente è un ombretto dark che si presta magnificamente a smoky intensi, sia eleganti che un po' gotici, per una versione più metallica di quello che viene tecnicamente definito "occhio a panda" (che, tra parentesi, io adoro).
Come altri ombretti di Nabla, tuttavia, è molto modulabile. Non si ha il pericolo che, pucciando il pennello delicatamente, ci si trovi con la macchiona e, nonostante faccia parte degli ombretti bright, è abbastanza scuro e intensificabile da essere ottimo anche da usare all'angolo esterno dell'occhio per approfondire lo sguardo. Ovviamente la satinatura viola lo rende perfetto da accostare proprio ai viola ma anche a colori di contrasto come, sempre di questa collezione, Clemetine.
Data la descrizione, quando mi è arrivato, ho voluto fare il confronto che si vede nell'immagine sopra, con Chimera di Neve. In questo caso non ci sono somiglianze se non nel fatto che sono entrambi ombretti scuri.
Babylon
Descrizione ufficiale: Babylon è un verde petrolio intenso e vibrante, nato quando una base di turchese abissale ha impreziosito il verde smeraldo più profondo con un accento bluastro. Babylon brilla in tutti i suoi riflessi, che spaziano dal verde bosco, al teal fino all'oro delicato. Versatile ed elegantissimo saprà valorizzare chiunque lo indossi.
A mio parere, Babylon è il colore meno originale di questa collezione. E' bellissimo, sì, ma non è qualcosa di così raro da trovare in giro, in particolare in matite occhi e eyeliner. Forse è meno frequente vederlo come ombretto ma anche in questo caso è un colore che si trova.
Questo non detrae dalla bellezza di questo ombretto, profondo e intenso. Purtroppo per me fa parte di quel genere di colori che io amo ma che addosso trovo mi stiano malissimo. Fortunatamente a mia sorella colori come questi stanno bene e, avendolo preso lei, ho avuto almeno la possibilità di toccare con mano.
Nonostante non brilli per l'originalità, questo è probabilmente il colore più intenso e pigmentato dei 6 che abbiamo. E' molto più difficile con Babylon decidere di mantenersi su una sfumatura leggera, tende a essere intenso da subito e, a mio parere, questo non è affatto un difetto... ma a me piacciono i makeup shock e decisi. Sia avvertito chi preferisce colori delicati.
Clementine
Descrizione ufficiale: Clementine è un color mandarino brillante dai morbidi riflessi oro. Una tonalità vivida, dolce come un candito e solare come un pomeriggio estivo!
L'arancione è una delle mie numerose contraddizioni.
Io odio fortemente l'arancione come colore in qualunque cosa e intendo proprio qualunque cosa, tranne che sugli occhi. Quando arriva l'estate, poi, pare che mi scatti qualche meccanismo che mi fa diventare ossessionata da colori che di solito evito come la peste. L'arancione è uno di questi che va a unirsi al giallo e al verde. Io in estate voglio makeup sugli occhi con arancio intenso, giallo canarino, verde fluo... non so che farci!
E un arancio così brillante e acceso non è affatto facile da trovare. Quando l'ho visto mi sono illuminata e nella mia testa hanno cominciato subito a formarsi idee per makeup più possibile variopinti e sgargianti... li farò prima o poi!
Clementine è un altro di quei colori modulabili e costruibili: può essere applicato in modo delicato a dare solo lucentezza e a scaldare un poco lo sguardo o intensamente a dare una resa molto brillante e metallica. E' senza dubbio il colore più estivo della collezione e, a mio parere, merita.
Peach Velvet
Descrizione ufficiale: Peach Velvet è un pesca aranciato pastello, un meraviglioso color di transizione che permette di scaldare qualsiasi makeup rinfrescando allo stesso tempo lo sguardo.
Devo dire che questo è il solo ombretto per il quale non concordo con la descrizione cromatica. Sarà che nel mio mondo un pesca aranciato si chiama "albicocca", senza dover chiamare in causa la pesca e l'arancia. Visto, tuttavia, che io non sono un'esperta di colori, ho anche fatto una ricerchina ed è saltato fuori che non sono la sola persona confusa su quale sia il color pesca, il color albicocca, etc. Fondamentalmente sembra un po' arbitrario. Per alcuni il pesca è molto vicino al salmone, più nella scala rosata che aranciata, per alcuni è un giallino pallido (come la polpa delle pesche), per altri è un arancio chiaro... e via dicendo. Dirò, quindi, che Peach Velvet non è un pesca secondo com'è stato sempre indicato a me un color pesca (io sono della fazione del rosato, considero più la buccia della polpa :D ) ma è un color albicocca. A prescindere da questi tecnicismi molto da sega mentale cromatica (chiamiamo le cose con il loro nome giusto!), Peach Velvet è un altro di quei colori che è davvero difficile incontrare. Ultimamente, soprattutto, spopolano in particolare i colori più tendenti al caramello, con una forte componente gialla più che arancione o rosata, quindi Peach Velvet è davvero una ventata di aria fresca nel panorama dei colori di transizione disponibili.
E' ben pgimentato, sfumabilissimo e risultando comunque molto delicato come colore. E' uno splendore sfumarlo con colori complementari come il viola, ci va a braccetto in modo perfetto.
Nel mio piccolo mondo Nabla, Peach Velvet è la risposta estiva e sbarazzina a Narciso, che resta più sofisticato e cade più nella scala dei rosati. Non faccio, invece, paragoni con Caramel perché per me Caramel è il male incarnato, l'itterizia del makeup, il reflusso biliare del trucco... ci siamo capiti. Nelle mie palette non entrerà.
Impressioni generali
Ribadendo, come dice il titolo, che questo è un articolo di prime impressioni, le mie opinioni sono basate sull'aver giusto giocato un po' con questi ombretti solo per qualche ora e con l'utilizzo potrebbero cambiare.
Trovo che questa collezione sia la più notevole tra quelle fin'ora rilasciate da Nabla. E' quella che contiene colori più particolari e audaci, non tanto per intensità o brillantezza ma per originalità delle tonalità proposte. D'altra parte è difficile superare in audacia cromatica la Genesis (Grenadine, Eternity e Citron erano belli fulgidi).
Colori come Clementine, Peach Velvet, Moonrise e Pegasus sono stati chiaramente ben studiati per distinguersi dalla banalità delle proposte più tipiche del makeup, almeno in questa fascia di prezzo. Se si cominciano a nominare Inglot o, peggio (o meglio?), Makeup Forever, allora non ne usciamo, dato che loro sembrano aver deciso di produrre l'intero catalogo Pantone in formato ombretto o pigmento (o quasi).
Proposte, invece, meno inusuali come possono essere Lilac Wonder e Babylon, si accomodano molto bene nella gamma di colori di questa collezione, costituendo degli ottimi leganti, contrappunti o arricchimenti ai colori più particolari.
Difetti e Critiche
Difetti e Critiche
Nominando dei difetti, uno è quello fatto notare nel descrivere Pegasus: avrei certamente preferito un duochrome più deciso. Non mi lamento della brillantezza del riflesso dorato ma dell'eccessiva delicatezza della base lilla che avrei davvero voluto veder spiccare di più, per come lo si vede nella cialda.
Un altro difetto non è realmente un difetto e deriva dal fatto che io sono abituata e molto legata all'uso di pigmenti in polvere libera. Essendo un po' passati di moda, non mi è ancora capitato di trovare un blog in cui questo argomento venisse sollevato. Se ci fosse qualcuno che, come me, è particolarmente legato all'uso di ombretti minerali e decida ora di avvicinarsi a un marchio come Nabla, ritengo sia il caso di parlarne.
Le cialde di Nabla, anche quelle dai colori più intensi (parlo solo di quelle che posseggo personalmente), tendono a essere tutte pendenti dal lato "modulabile" della scala di pigmentazione che dal lato "intenso". Per raggiungere risultati molto d'impatto si deve impacchettare il colore più volte, stratificarlo e, meglio, facendolo con una base cremosa che tenga ben aderente il prodotto e ne esalti il colore. E' indubbio che si tratti di una caratteristica degli ombretti pressati che, per forza di cose, avendo ingredienti leganti che i pigmenti non hanno, vengono necessariamente un po' "diluiti" nel processo. Credo, tuttavia, che sia anche una consapevole scelta dell'azienda per permettere più versatilità nell'utilizzo anche di colori che, visti nella cialda, appaiono flashanti e pieni.
Non si tratta, quindi, di un vero e proprio difetto ma di gusto personale. Personalmente, quando decido di usare un fucsia in genere lo faccio perché ho voglia di un makeup intenso e di impatto, non di un acquerello, quindi per me è a volte frustrante dover attingere dalle cialde di Nabla 4 o 5 volte per ottenere l'effetto che desidero. Questo non mi ferma, ovviamente. Si tratta di ombretti che meritano e per cui quel piccolo "sforzo" in più vale di essere fatto, basta sapere che si deve fare.
Una critica diversa che vorrei muovere non è relativa alla qualità dei prodotti ma alla gestione che Nabla ha della produzione.
In questo anno e mezzo di vita dell'azienda, in troppe occasioni ho visto prodotti fuori stock anche per mesi. Se questo è comprensibile quando si stanno muovendo i primissimi passi (una nuova azienda non si aspetta un immediato successo ed è comprensibile che parta con uno stock limitato così da non dover fare un eccessivo investimento anticipato, in attesa di testare il proprio mercato e adeguarsi), a oggi, diventato chiaro che Nabla sta accrescendo via via la propria popolarità, è forse il caso che riveda queste politiche di produzione. C'è chi fa notare che Nabla ora, a differenza dei primi mesi, è rivenduta anche altrove, sia online che in negozi fisici. Il problema, tuttavia, è che ci sono prodotti che sono esauriti non solo sul sito ufficiale ma anche dai rivenditori.
Quando io e mia sorella siamo andate a pucciare di persona i Diva Crime che non ci eravamo comprate, la proprietaria del Thymiama di Milano era un po' rassegnata a questa situazione, dato che, esauriti i prodotti in casa madre, ne mancano anche per la distribuzione ai commercianti e lei stessa stava aspettando da mesi di poter riavere in casa prodotti che le chiedono e lei non è in grado di offrire. Mia sorella voleva comprarsi la Bombay Black ma non ha potuto. Per mesi è stata fuori stock e lo è ancora nel momento in cui questo articolo viene scritto. Cercando su vari negozi online, si trova che è fuori stock nella stragrande maggioranza di essi. E' tornata in stock sul sito ufficiale per tre giorni poi è sparita di nuovo. La proprietaria del Thymiama di Sondrio cerca da un po' la Bombay Black per sé stessa, nemmeno per il negozio, e non la trova. Io devo ricomprare il correttore, anch'esso pare introvabile o quasi da mesi.
Sì, sono sicura che spulciando ogni singolo sito e negozio che vende Nabla sia possibile trovare la matita da una parte, il correttore dall'altra ma a me, onestamente, scoccia dover pagare spese di spedizione per tre ordini diversi quando, con un rifornimento adeguato, potrei pagare un unico negozio e magari pure evitare le spese di spedizione.
Per fare un esempio più concreto, abbiamo miracolosamente trovato un negozio online che aveva ancora in stock la Bombay Black, entrambe avevamo bisogno di ricomprare il Flat Perfection e molti dei negozi che vendono Nabla in genere vendono anche Neve. Qui il correttore era esaurito.
Ho fatto una ricerca in tutti i negozi online che vendono entrambi i marchi. Dopo lungo scartabellare tra siti, ne ho trovato uno solo, UNO, che aveva in stock al momento sia la Bombay Black che i correttori e ormai sono diversi i siti che vendono Nabla. Sfiga ha voluto che quest'unico negozio avesse esaurito il Flat Perfection. Non ho pensato cose gentili in quel momento e si è dovuta operare una scelta: mia sorella ora ha la Bombay Black, entrambe abbiamo di nuovo il fondotinta ma per il correttore dovrò aspettare... chissà quanto ancora.
Capisco che l'azienda è ancora giovane e non vuole fare il passo più lungo della gamba, tuttavia è chiaro che ci sono prodotti che sono molto apprezzati dal pubblico, tanto da andare esauriti in poche ore dopo che sono rientrati in stock: è, a mio avviso, ormai tempo di cominciare a spingere un po' di più sulla produzione di almeno questi best seller.
Conclusioni
Una critica diversa che vorrei muovere non è relativa alla qualità dei prodotti ma alla gestione che Nabla ha della produzione.
In questo anno e mezzo di vita dell'azienda, in troppe occasioni ho visto prodotti fuori stock anche per mesi. Se questo è comprensibile quando si stanno muovendo i primissimi passi (una nuova azienda non si aspetta un immediato successo ed è comprensibile che parta con uno stock limitato così da non dover fare un eccessivo investimento anticipato, in attesa di testare il proprio mercato e adeguarsi), a oggi, diventato chiaro che Nabla sta accrescendo via via la propria popolarità, è forse il caso che riveda queste politiche di produzione. C'è chi fa notare che Nabla ora, a differenza dei primi mesi, è rivenduta anche altrove, sia online che in negozi fisici. Il problema, tuttavia, è che ci sono prodotti che sono esauriti non solo sul sito ufficiale ma anche dai rivenditori.
Quando io e mia sorella siamo andate a pucciare di persona i Diva Crime che non ci eravamo comprate, la proprietaria del Thymiama di Milano era un po' rassegnata a questa situazione, dato che, esauriti i prodotti in casa madre, ne mancano anche per la distribuzione ai commercianti e lei stessa stava aspettando da mesi di poter riavere in casa prodotti che le chiedono e lei non è in grado di offrire. Mia sorella voleva comprarsi la Bombay Black ma non ha potuto. Per mesi è stata fuori stock e lo è ancora nel momento in cui questo articolo viene scritto. Cercando su vari negozi online, si trova che è fuori stock nella stragrande maggioranza di essi. E' tornata in stock sul sito ufficiale per tre giorni poi è sparita di nuovo. La proprietaria del Thymiama di Sondrio cerca da un po' la Bombay Black per sé stessa, nemmeno per il negozio, e non la trova. Io devo ricomprare il correttore, anch'esso pare introvabile o quasi da mesi.
Sì, sono sicura che spulciando ogni singolo sito e negozio che vende Nabla sia possibile trovare la matita da una parte, il correttore dall'altra ma a me, onestamente, scoccia dover pagare spese di spedizione per tre ordini diversi quando, con un rifornimento adeguato, potrei pagare un unico negozio e magari pure evitare le spese di spedizione.
Per fare un esempio più concreto, abbiamo miracolosamente trovato un negozio online che aveva ancora in stock la Bombay Black, entrambe avevamo bisogno di ricomprare il Flat Perfection e molti dei negozi che vendono Nabla in genere vendono anche Neve. Qui il correttore era esaurito.
Ho fatto una ricerca in tutti i negozi online che vendono entrambi i marchi. Dopo lungo scartabellare tra siti, ne ho trovato uno solo, UNO, che aveva in stock al momento sia la Bombay Black che i correttori e ormai sono diversi i siti che vendono Nabla. Sfiga ha voluto che quest'unico negozio avesse esaurito il Flat Perfection. Non ho pensato cose gentili in quel momento e si è dovuta operare una scelta: mia sorella ora ha la Bombay Black, entrambe abbiamo di nuovo il fondotinta ma per il correttore dovrò aspettare... chissà quanto ancora.
Capisco che l'azienda è ancora giovane e non vuole fare il passo più lungo della gamba, tuttavia è chiaro che ci sono prodotti che sono molto apprezzati dal pubblico, tanto da andare esauriti in poche ore dopo che sono rientrati in stock: è, a mio avviso, ormai tempo di cominciare a spingere un po' di più sulla produzione di almeno questi best seller.
Conclusioni
Concludendo e tornando al topic dell'articolo, la collezione Butterfly Valley, trovo che con essa Nabla sia stata in grado di distinguersi ancora un poco di più dal panorama di altri brand. Con la collezione iniziale di base, non mi aveva affatto convinta (tanto che possiedo un unico colore del loro primissmo stock), con la Solaris c'è stata un'evidente intenzione di consolidarsi soprattutto nell'ambito delle tonalità più popolari, con una maggiore tendenza ai colori nude o, comunque, più naturali. Con la Genesis si è spinta qualche passo più in là sulla strada dell'osare, con la Butterfly Valley ha sicuramente preso più punti per l'originalità e la particolarità.
Io ora attendo che arricchiscano i matte con un simil Indian Ink di MAC e un simil Nooner di Urban Decay e potrei essere quasi felice... "quasi" perché non c'è mai fine alle sfumature di viola e rosa che si possono produrre e quelle non bastano mai! :D
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Nabla Cosmetics - Butterfly Valley - Confronto tra Peach Velvet, Petra e Narciso di Nabla Cosmetics e Bonbon di Neve Cosmetics |
Nabla Cosmetics - Butterfly Valley - Confronto tra Clementine di Nabla Cosmetics e l'Infinity Eyeshadow n° 206 di Kiko |